S. Vincenzo
, Patrono della Città e della DiocesiLe fonti purtroppo tacciono sull’origine del culto di S. Vincenzo in Ugento e della sua elevazione a patrono della città e della diocesi, la cui esistenza è documentata fin dalla fine del XII secolo d.C.
Di famiglia nobile, Vincenzo nacque ad Huesca, in Aragona (Spagna). Della sua educazione si occupò Valerio di Saragozza che lo fece diacono e proprio collaboratore per l’assistenza alle vedove, agli orfani ed agli infermi. Successivamente lo incaricò della predicazione evangelica. Agli inizi del IV secolo fu arrestato durante la persecuzione di Diocleziano; condotto a Valencia fu processato e torturato ma non rinnegò la propria fede per cui fu giustiziato. Il suo culto dalla Spagna si propagò alla vicina Africa e quindi nell’Asia Minore e in Grecia. E fu probabilmente da qui che giunse nel Salento ad opera dei Bizantini.
La prima testimonianza documentale del legame tra S. Vincenzo e la nostra città si rinviene nel Codice greco Vallicelliano conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Qui è detto che il 20 settembre 1292 tal Giovanni della chiesa di S. Parasceve fu ordinato prete nella “chiesa di san Vincenzo di Ugento, nel sabato delle quattro tempora”.

Ad ancor prima risale una testimonianza del culto del santo nelle nostre contrade. Nel 1283, Giovanni da Ugento, barone del casale di Celsorizzo presso Acquarica del Capo, eresse una cappella intitolata a S. Nicola sulle cui parete venne effigiato S. Vincenzo. Di tale immagine non è rimasto nulla ma è però sopravvissuto il nome “Vincenzo” scritto alla sua base in caratteri latini su colore azzurro.
Ad Arigliano e a Miggiano due parrocchie sono intitolate al santo fin dai primi anni del XVII secolo mentre a Gemini nel 1636 il vescovo di Ugento mons. Ludovico Ximenes (anch’egli di Huesca) eresse una colonna sovrastata da una croce tufacea sul cui capitello è scolpito con la raffigurazione del martirio di S. Vincenzo e di S. Lorenzo.
Dalle visite ad limina del XVII secolo si apprende che il 22 gennaio, festa di S. Vincenzo, tutti i preti della diocesi erano tenuti a recarsi presso la cattedrale per esprimere la loro riverenza ed obbedienza al vescovo. Questo rito veniva replicato la terza domenica di maggio, ricorrenza della dedicazione dell’antica cattedrale.
Questa tradizione venne interrotta in epoca imprecisata, ma verosimilmente durante l’erezione dell’attuale cattedrale che si protrasse dal 1718 al 1743. Fu ripresa sotto l’episcopato di mons. Francesco Bruni (1837-1867) ma spostata (per i rigori dell’inverno) alla prima o seconda domenica dopo Pasqua.
Nel 1858 riprese l’antica consuetudine di far coincidere la prestazione dell’obbedienza dei preti con la ricorrenza della dedicazione della Chiesa Cattedrale fissata alla seconda domenica di luglio.
Nell’antica Chiesa Cattedrale un quadro cinquecentesco raffigurante S. Vincenzo (andato distrutto) era situato al di sopra dell’altare maggiore e nel 1943 il suo posto fu preso dal grande dipinto del professor Mezzana, di Roma che attualmente orna la parete dietro l’abside. Vi è rappresentata la Madonna Assunta circondata dai santi maggiormente venerati in Ugento tra cui S. Vincenzo.
Una prima reliquia di S. Vincenzo la procurò mons. Arcangelo Maria Ciccarelli nel 1745; si trattava di un frammento osseo racchiuso in un reliquiario d’argento. Si deve invece a mons. Corrado Pansini il busto ligneo di S. Vincenzo che ancora oggi viene portato in processione. Fu realizzato nel 1796 come ex voto per una guarigione.
Un altare in onore di S. Vincenzo nella Chiesa Cattedrale fu realizzato solo nel 1832 per voleri di mons. Angelico de Mestria, alla destra del presbiterio.
Un’altra reliquia di S. Vincenzo costituita da una porzione di mascella con tre denti fu donata da mons. Francesco Bruni che diede il nome del santo, assieme a quello di Maria Immacolata, alla campana grande che fece realizzare per la Cattedrale nelle fonderie reali.
Una statua infine di s. Vincenzo fu fatta realizzare da mons. Giuseppe Ruotolo nel 1948 sulla piazza di fronte alla Cattedrale.
S. Palese