La Chiesa della Madonna Assunta e di S. Biagio
Questa chiesa è strettamente legata alla confraternita dell’Assunta la cui esistenza è documentata fin dal 1559. La primitiva chiesa dell’Assunta, intitolata anche a S. Rocco, si trovava di fronte alla chiesa Cattedrale. Divenuta inagibile, i confratelli si trasferirono verso il 1625 in una nuova chiesa fatta erigere dalla famiglia Turcinello e intitolata alla sola Vergine Assunta. Anche questa chiesa divenne inagibile e verso il 1755 ne fu eretta un’altra dalla vedova e dal figlio di Mario Gigli. Anche quest’ultima fu demolita nella seconda metà dell’Ottocento e sullo stesso sito venne edificata l’attuale.
Fu eretta a spese dei confratelli e con le offerte dei fedeli e consacrata nel 1881 dal vescovo Gennaro Maria Maselli, come si legge sulla lapide apposta sulla facciata sovrastata da due massicce torrette campanarie. Fu intitolata alla Madre di Dio e, per volere dei confratelli, anche a S. Biagio, un tempo titolare di una cappella esistente nelle vicinanze fino alla fine del 1700.
La chiesa fu realizzata a pianta ottagonale con una cupola, un matroneo e un cornicione sul quale sono posizionate otto statue di santi in cartapesta. Vi sono due altari oltre quello principale sovrastato da una nicchia contenente una statua in cartapesta della Madonna Assunta. Il primo dei due, di ex patronato della famiglia d’Alessio, si trova alla sinistra della navata ed è intitolato alla Madonna Addolorata. Il secondo, di fronte, fatto costruire dai confratelli, è intitolato al Sacro Cuore di Gesù, in onore della aggregazione della confraternita alla Pia Unione del Sacro Cuore. Al di sotto dell’altare, in una teca è custodita una statua in cartapesta del Cristo Morto.
La chiesa è ornata da un grande quadro raffigurante l’Assunta, di parziale derivazione della tela che si trova nella chiesa di S. Agata a Gallipoli, realizzata da Giovanni Andrea Coppola nel XVII secolo. Oltre questo ve ne è uno piccolo raffigurante l’Eterno Padre.
Nella chiesa sono custodite diverse statue in cartapesta tra le quali quella dell’Assunta, dell’Addolorata, di S. Giovanni Berchmans e di S. Biagio.
L. Antonazzo