La Chiesa di S. Antonio di Padova

L’attuale chiesa di S. Antonio è il risultato di numerosi interventi di ristrutturazione a cui è stata sottoposta l’antica chiesa del convento dei frati Minori Osservanti. La sua erezione risale attorno al 1480 si deve al conte di Ugento Aghelbero del Balzo, che volle intitolarla a S. Maria della Pietà.
La facciata si presenta lineare con un grande finestrone barocco e con in cima una statua di S. Antonio. Alla chiesa si accede mediante una scalinata ed un portale finemente scolpito. All’interno vi sono otto altari.
In origine la navata era più ampia e comprendeva anche le cappelle che sono tornate alla luce durante gli ultimi restauri eseguiti nell’ex convento adibito a Museo Civico. Tali antiche cappelle vennero murate nella seconda metà del 1700 quando si decise di sostituire l’antica volta in legno (o a cannizzo) con una volta in muratura. Conseguentemente tutti gli altari oggi esistenti risalgono a quel periodo, così come a quel periodo risale l’attuale intitolazione della chiesa.
La prima cappella sul lato sinistro della navata é intitolata alla Madonna di Costantinopoli. Segue l’altare di S. Francesco, fatto realizzare dai frati, con un quadro raffigurante il santo stigmatizzato e realizzato dal ruffanese Saverio Lillo nel 1769 e l’altare della Madonna Addolorata che ospita un dipinto realizzato dallo stesso Lillo. L’ultimo altare è intitolato a S. Domenico, di ex patronato della famiglia Colosso come indica lo stemma sul paliotto.
L’altare maggiore è in pietra leccese con decorazioni finto marmo di colorazione pastello e dorato. Verosimilmente, fino a non molto tempo fa era ornato con l’antico quadro raffigurante la Pietà che oggi si trova sul portone d’ingresso. Alle spalle dell’altare si trova il coro realizzato nel 1777 dai fratelli Candido di Lecce. Il coro comunica con un locale superiore nel quale è sistemato l’antico organo.
Sul lato destro della navata, andando verso l’uscita, troviamo l’altare dell’Immacolata che ospita una pregevole statua della Madonna in abiti realizzati a mano nel secolo trascorso; lo stemma riprodotto riconduce alla famiglia d’Amore – Capasso. Segue l’altare di S. Giuseppe, effigiato in una statua in cartapesta. L’altare seguente, in stile rococò, é dedicato a S. Antonio. Al di sopra della mensa, in una nicchia finemente elaborata, é collocata una statua in pietra di S. Antonio che dovrebbe risalire al XVI secolo. Infine vi è l’altare della Crocefissione, ornato da un altro quadro di Saverio Lillo, di ex patronato della famiglia Gigli.
La chiesa, dopo la confisca dei beni ecclesistici del 1866-67, rimase chiusa al culto e fu riaperta solo nel 1891, quando la neo costituita confraternita di Maria SS. Addolorata vi stabilì la propria sede.

L. Antonazzo